Gòrgone o Gorgóne
IndiceMitologia
(greco Gorgo, tardo Gorgónē; latino Gorgo-ŏnis). Nome di ciascuna delle tre sorelle (Steno, Euriale e Medusa) figlie di Forco e Ceto, mostri della mitologia greca. Avevano ali d'oro, mani artigliate di bronzo, zanne di cinghiale e serpenti al posto dei capelli; pietrificavano chiunque le fissasse. Di esse solo Medusa (la Gorgone per eccellenza), era mortale e venne uccisa da Perseo. Era chiamata Gorgone anche una mitica fanciulla trasformata in mostro da Atena. Secondo una tarda leggenda evemeristica, le Gorgoni sarebbero state un popolo occidentale di donne guerriere. Il nome delle mitiche sorelle è entrato nel linguaggio comune a indicare una donna di aspetto orribile, sciatta e scarmigliata.
Gorgone decapitata da Perseo nel particolare di una metopa del tempio C di Selinunte (Palermo, Museo Archeologico).
De Agostini Picture Library / G. Dagli Orti
Gorgone alata in corsa (Siracusa, Museo Archeologico).
De Agostini Picture Library / G. Dagli Orti
Iconografia
L'iconografia della Gorgone , di origine orientale, si definì nell'arte greca soprattutto in ambiente corinzio, tra il sec. VII e il VI a. C., nel tipo del mostro con occhi enormi, bocca ricurva e aperta da cui pende la lingua e spuntano le zanne, capelli a ciocche scomposte, talora serpentiformi, grandi ali sulle spalle e ai piedi. In età greca arcaica la Gorgone è raffigurata nell'atto di essere decapitata da Perseo (metopa del tempio C di Selinunte), oppure in fuga nel tipico schema della corsa in ginocchio (frontone del tempio di Artemide a Corfù; lastra fittile policroma dell'Athenaion di Siracusa) . La sola testa della Gorgone (gorgoneion) con valore di maschera apotropaica ricorre poi come motivo decorativo su frontoni, metope, antefisse di templi, nei vasi a rilievo, nella ceramica dipinta, nella scultura, nei bronzi (cratere di Vix), nelle armature e negli scudi. L'aspetto terrificante della Gorgone è particolarmente accentuato nell'arte etrusco-italica (antefisse di Veio). Nel sec. V a. C., nella classica atmosfera dell'arte fidiaca anche la Gorgone tende a umanizzarsi, come nella Medusa Rondanini (Monaco, Antikensammlungen), dal volto composto e sereno, con piccole ali tra i capelli. I due tipi (arcaico e classico) convivono nell'arte ellenistica e romana, allorché la testa della Gorgone presenta solo valore decorativo. Tipiche le maschere di Medusa in bronzo delle navi di Nemi e quelle del Foro Severiano di Leptis Magna, dal violento chiaroscuro barocco.