Disney, Walt

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autore di disegni animati e produttore cinematografico statunitense (Chicago, 1901-Burbank, California, 1966). Caricaturista e disegnatore pubblicitario, dopo inizi difficili (la serie di Alice nel paese dei cartoons, quella del coniglietto Oswald), ebbe successo sul finire degli anni Venti con il personaggio, creato con Ub Iwerks, di Mickey Mouse (Topolino): sorta di monello pugnace e non di rado irriverente, che divenne popolarissimo in una serie di shorts in bianco e nero e, dal 1934, a colori, rappresentando un certo tipo di americano medio. Gli facevano compagnia altri animaletti antropomorfici di sicura presa comica (Minnie, Clarabelle, Horace, Goofy), mentre gli altrettanto celebri Pluto e Donald Duck (Paperino) emersero più tardi, anche quali eroi di avventure proprie. Intanto, dal 1929, le Silly Symphonies (sinfonie allegre, dal 1932 a colori) attingevano con eguale brevità (8-10 minuti) al surreale e al fantastico, sperimentando libere associazioni di immagine e musica, ricercando il grazioso (I tre porcellini fu, nel 1933, un trionfo) ma attenuando sensibilmente il grottesco dei più vivaci “topolini” del periodo aureo. Col lungometraggioBiancaneve e i sette nani (1937) Disney aprì l'era del favolismo per bambini, dell'impresa industriale (grandi studios a Burbank), editoriale (fumetti per tutto il mondo) e reclamistica (Disneyland e poi Disney World) su scala vastissima. Con Fantasia (1940) Disney realizzò forse l'opera di maggior richiamo. Seguirono, dal 1940 al 1963, Pinocchio, Dumbo, Bambi, Cenerentola, Alice nel paese delle meraviglie, Le avventure di Peter Pan, Lilli e il vagabondo, La bella addormentata, La carica dei cento e uno, mentre un particolare rilievo assumeva la produzione grafica che, valendosi della collaborazione degli stessi cartoonists (Ub Iwerks, F. Gottfredson, W. Kelly), otteneva diffusione e celebrità mondiali, tanto che già sul finire degli anni Trenta nascevano produzioni nazionali autonome “autorizzate” (come quelle italiane, illustrate dai disegnatori G. Toppi, A. Bioletto, R. Scarpa). Nel 1950 ebbe inizio (con troupes e registi speciali) la serie documentaria sulla natura, nel 1954 quella avventurosa (di cui ricordiamo L'isola del tesoro, 1950; 20.000 leghe sotto i mari, 1954) o di pura fantasia (Mary Poppins, 1964), con attori, proseguite entrambe anche dopo la scomparsa del produttore. Sul finire del Novecento, l'uso della computer graphic e la creazione di nuovi personaggi hanno ridato impulso alla realizzazione di lungometraggi di largo successo, amplificato poi dalle videocassette, tra cui si ricordano: La sirenetta (1989), La bella e la bestia (1991), Il Re Leone (1994), Pocahontas (1995), Il gobbo di Notre Dame (1996), Hercules (1997), Mulan (1998), Tarzan (1999), Dinosauri (2000), Atlantis (2001), Alla ricerca di Nemo (2003).

Bibliografia

R. D. Feild, The Art of Walt Disney, Londra, 1947; D. Disney-Miller, L'histoire de Walt Disney, Parigi, 1960; M. Gromo, L'arte di Walt Disney, in “Centrofilm”, 15-16, Torino, 1960; F. Savio, Walt Disney, Black & White, in “Visione privata”, Roma, 1972; F. Fontana, Walt Disney World, Modena, 1986.

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