Delvaux, Paul

pittore belga (Antheit, Liegi, 1897-Bruxelles 1994). Dopo un periodo naturalista-espressionista, è passato, attorno al 1936, a un surrealismo memore, da un lato, del classicismo di Magritte, dall'altro dell'atmosfera rarefatta e del gusto per le prospettive architettoniche propri della metafisica dechirichiana. I suoi nudi femminili, che si muovono fra le rovine di antiche città di sogno, sono tutti sdoppiamenti di un'unica figura di donna, incarnante un ideale di bellezza neoclassicheggiante di tranquilla e pagana sensualità (L'écho, 1943, Parigi, collezione C. Spaak; La posa, 1979). Tra le principali mostre antologiche, si ricordano quelle di Parigi (1969), Tōkyō (1975), Rio de Janeiro (1982), Ferrara (palazzo dei Diamanti, 1986). Nel 1989 gli è stata dedicata un'importante retrospettiva alla Kunsthalle di Monaco.

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