Carlo II (re d'Inghilterra)
re d'Inghilterra (Londra 1630-1685). Dapprima favorevole al padre Carlo I negli avvenimenti inglesi che opponevano il re al Parlamento, successivamente se ne allontanò; dopo l'esecuzione del padre fu proclamato re di Scozia (1651). Prese allora le armi contro Cromwell, ma fu sconfitto a Worcester; solo dopo la morte del dittatore (1658) riebbe la possibilità di tornare sul trono. Condotte trattative col Monck, promise una generale amnistia e libertà di coscienza e assicurò che tutti i problemi riguardanti i trasferimenti di terre durante la rivoluzione degli anni precedenti sarebbero stati definiti dal Parlamento (Dichiarazione di Breda, 1660). Il Parlamento accettò la dichiarazione e Carlo II fu proclamato re nello stesso anno. Dopo l'incoronazione Carlo II invalidò tutti gli atti rivoluzionari dal 1642; riconfermò i procedimenti giudiziari da quella data; riattivò l'Atto di Navigazione del 1651; mise a morte 13 regicidi e ne condannò altri 25 alla prigione a vita; per il resto concesse completa amnistia. La restaurazione della Chiesa anglicana fu compiuta con l'Uniformity Act (1662) e a tutti coloro che non vi si conformarono (noti come Non conformists o Dissenters) fu proibita ogni forma di culto. In politica estera Carlo II continuò nelle grandi linee quella di Cromwell: fece la pace con la Spagna mantenendo Giamaica e allacciò stretti rapporti con la Francia. L'espansione commerciale lo portò alla guerra con l'Olanda (1665-67), che fu però favorevole agli Olandesi. Tuttavia la Pace di Breda (1667) assegnò all'Inghilterra i territori poi chiamati New York e New Jersey. Alleatosi con la Francia (Trattato di Dover, 1670), rinnovò la guerra all'Olanda (1672-74), ottenendo la supremazia commerciale e navale britannica, ma rendendosi molto impopolare in Inghilterra. All'interno, infatti, il re dovette fronteggiare il sollevamento causato da Titus Oates contro un presunto Popish plot (complotto papista). Carlo II intervenne solo quando Oates accusò la stessa regina, che era cattolica. Nel 1681 sciolse il Parlamento per la sua proposta di esclusione dal trono di suo fratello Giacomo perché cattolico, e da allora governò senza di esso. Sul letto di morte professò il cattolicesimo; non avendo figli legittimi, gli succedette il fratello Giacomo II. Durante il suo regno l'amministrazione dell'impero coloniale raggiunse la massima efficienza.