Brèra, Pinacotèca di-
Indicepinacoteca braidense nata nel periodo napoleonico (1809) come raccolta statale, ha sede nel palazzo milanese, voluto da san Carlo Borromeo come università dei gesuiti. I primi progetti architettonici del palazzo furono eseguiti da Martino Bassi (1591), ma quello definitivo è di Francesco Maria Richini (1615), alla cui morte i lavori proseguirono a lungo, fino a contemplare, in epoca neoclassica, interventi del Piermarini, intonati al barocco severo della facciata e alla classica partizione a colonne binate del cortile d'onore. Ultimato il complesso nel 1773, l'imperatrice Maria Teresa lo destinò a istituti di educazione laica, prima della fondazione dell'Accademia di Belle Arti (1776). Nell'edificio hanno sede la Biblioteca braidense e l'Osservatorio Astronomico. Nella Pinacoteca i dipinti furono scelti tra le decine di migliaia espropriati in seguito alle soppressioni di chiese e conventi in Lombardia, Veneto, Emilia, Romagna e Marche, nel corso di una campagna (1805-11) che portò alla formazione delle due pinacoteche gemelle di Brera e dell'Accademia di Venezia. Nel corso dell'Ottocento e nel Novecento la pinacoteca si è incessantemente arricchita attraverso lasciti, acquisti, cambi, stacchi di affreschi da chiese e ville di Milano e del territorio. La Pinacoteca di Brera documenta in modo insuperabile la scuola di pittura lombarda, in maniera eccezionale quella veneta e possiede inoltre cospicue testimonianze delle scuole emiliana, marchigiana, umbra e romana. La pittura gotica e tardogotica è presente con poche opere di elevata qualità dovute a Barnaba da Modena, A. Lorenzetti, Gentile da Fabriano, Stefano da Zevio. Praticamente assente il Quattrocento toscano; la pittura dell'Italia centrale è rappresentata dai celeberrimi capolavori di Piero della Francesca (Madonna con Bambino, angeli e santi e il duca Federico da Montefeltro) e di Raffaello (Lo sposalizio della Vergine) e da opere del Bramante (affreschi staccati dalla casa Panigarola a Milano) e di Signorelli (Flagellazione). Straordinaria inoltre la documentazione della pittura padana del Quattrocento: Mantegna (Cristo morto), Gentile Bellini, Giovanni Bellini (Pietà), Carlo Crivelli, Antonio Vivarini, B. Montagna, Cima da Conegliano, Carpaccio per i veneti; Foppa, Butinone, Bergognone per i lombardi; Francesco Del Cossa ed Ercole de' Roberti per i ferraresi. Per il Cinquecento lombardo si ricordano il Bramantino, Gaudenzio Ferrari, i leonardeschi; i bresciani Savoldo, Moretto, Romanino. I protagonisti del Cinquecento veneto sono tutti presenti con opere di importanza capitale: Tiziano (San Gerolamo), Tintoretto (Miracolo di San Marco), Veronese (Cena in casa del Fariseo), J. Bassano (San Rocco visita gli appestati), L. Lotto (Pietà e diversi ritratti). Tra gli emiliani si ricorda Correggio, tra i genovesi Luca Cambiaso. L'acquisto della collezione Sampieri di Bologna (1811) fruttò dipinti dei Carracci, di Albani, del Guercino, di Guido Reni; un cambio con Parigi (1812) il Rembrandt, il Rubens, i due Van Dyck. Ricchissima è la documentazione dei pittori milanesi della Controriforma (Cerano, Morazzone, Daniele Crespi, Giulio Cesare Procaccini, Tanzio da Varallo). Il carattere di rappresentatività della pinacoteca è evidente nella parte che riguarda il Settecento (dipinti di Magnasco, Giuseppe Maria Crespi, Fra' Galgario, Ceruti, G. Traversi, Piazzetta, Tiepolo, Guardi, Bellotto, Canaletto, Pietro Longhi). Assai ricca la documentazione della pittura lombarda dal primo neoclassicismo alle soglie del futurismo (A. Appiani, G. Bossi, F. Hayez, Piccio, Ranzoni, C. Tallone, Previati, Segantini, Boccioni). Dagli anni Settanta del sec. XX si discute, senza arrivare ad alcuna soluzione, sul progetto “Grande Brera”, grazie al quale si dovrebbe realizzare una pinacoteca assai più ampia e moderna dell'attuale, in grado di ospitare più funzionalmente un maggior numero di opere e di moltiplicare il numero dei visitatori, allineandoli alle ambizioni di una grande capitale d'arte.
Brera . Una sala della Pinacoteca.
De Agostini Picture Library/A. De Gregorio
Bibliografia
A. Ottino Della Chiesa, Brera, Novara, 1953; M. Monteverdi, Tesori della Pinacoteca di Brera, Milano, 1959; G. A. Dell'Acqua, F. Russoli, La Pinacoteca di Brera, Milano, 1960; V. Sgarbi (a cura di), Tutti i musei d'Italia, Milano, 1984.