Barros, João de-
storico e moralista portoghese (Viseu 1496-Ribeira de Litém, Pombal, 1570). Educato alla corte del re Emanuele I, ebbe importanti cariche che lo misero a contatto con i problemi dell'impero coloniale portoghese. Esordì con un romanzo cavalleresco, Crónica do imperador Clarimundo (1522), in prosa e versi, cui seguirono il Diálogo da doutrina cristã (1532; Dialogo della dottrina cristiana) e altri dialoghi morali, spesso con risvolti polemici contro eretici e giudei; enciclopedie storico-geografiche, in cui Barros si propose di riassumere la scienza del suo tempo; i Panegíricos del re Giovanni III e dell'infanta Maria; e il Diálogo em louvor da nossa linguagem (1540), dove l'autore fa l'apologia della lingua portoghese, alla quale gli pare riservato il destino che fu già della lingua latina. Nel dialogo filosofico intitolato grecamente Rópica Pnefma (1513; Mercanzia spirituale), Barros fa intervenire personaggi allegorici (il Tempo, la Volontà) che affermano la superiorità della fede cristiana e confutano le eresie con la forza della ragione, con vivacità e chiarezza umanistiche, non senza riferimenti alla realtà contemporanea. Tale stile spigliato cede il campo a un pesante periodare ciceroniano nelle Décadas da Ásia (1552-63, 4 vol.), esaltazione della gloria militare della patria, dove Barros mette a frutto i preziosi dati raccolti negli archivi coloniali, rivelando anche una profonda conoscenza dei problemi economici, con prospettive allora insolite.