Banchièri, Adriano
(Adriano da Bologna), compositore e teorico (Bologna 1568-1634). Studiò con G. Guami a Lucca, divenne monaco olivetano (1589) e dal 1596 fu organista a Bologna, Imola, Gubbio, Verona, Venezia, ecc. Ritornato a Bologna, fondò nel 1615 l'Accademia de' Floridi, ricostituita nel 1623 come Accademia dei Filomusi. Fu teorico di grande fama e apportò alla scrittura musicale numerose innovazioni, fra cui l'impiego della stanghetta di divisione della battuta e l'indicazione degli accidenti in chiave. Utilizzò tra i primi le indicazioni agogiche piano e forte e il basso continuo. Come compositore eccelse soprattutto nel genere del madrigale drammatico, che portò al massimo grado di perfezione ispirandosi direttamente ai modelli di A. Striggio, G. Croce e O. Vecchi. Composizioni principali: i madrigali drammatici o commedie armoniche La pazzia senile (1598), La barca di Venetia per Padova (1605), Il festino nella sera del giovedì grasso (1608), numerosi madrigali e pezzi polifonici sacri e profani; fantasie, canzoni alla francese e altro per organo; molti lavori teorici fra cui L'organo suonarino (1605). Con lo pseudonimo di Camillo Scaligeri scrisse trattati, discorsi paradossali, commedie, spesso mischiando lingua e dialetto. Vanno ricordati in particolare la Novella di Cacasenno, pubblicata poi con altre nei Trastulli della villa (1627), e la commedia La fida fanciulla (1628) di intento moralistico.