Asburgo o Absburgo

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dinastia che con la potenza, ricchezza ed estensione dei suoi domini ha campeggiato sulla scena europea per quasi otto secoli . Ebbe origine in Svizzera, prendendo il nome dal castello di Habichtsburg sorto nel 1028 sul fiume Aare, presso la confluenza nel Reno. Verso la fine del sec. XII un Alberto d'Asburgo era conte di Zurigo e langravio dell'Alsazia superiore; suo figlio Rodolfo I vi aggiunse Laufenburg, Schwyz, Uri, Unterwalden e Lucerna e un suo pronipote, Rodolfo II, divenne re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero (1273). Costui legò le sorti della famiglia a un'altra sede assegnando Austria e Stiria ai suoi due figli, mentre dalla Svizzera gli Asburgo furono praticamente estromessi a partire dal 1474. Il trono tedesco e la corona imperiale, perduti nel sec. XIV, furono stabilmente riconquistati nel 1438 da Alberto II, ma divennero una più concreta realtà solo con Massimiliano I, iniziatore di quella caratteristica politica matrimoniale (Bella gerant alii, tu, felix Austria, nube) che doveva portare gli Asburgo al culmine della potenza con Carlo V, suo nipote e successore (1519). Lo stesso Carlo V, conferendo i domini austriaci al fratello Ferdinando (1522), provocò la separazione dal ramo principale degli Asburgo di Spagna, la cui linea si estinse nel sec. XVIII, cedendo il posto al ramo dei Borbone; in compenso, Ferdinando II si assicurò i troni ereditari di Boemia e Moravia (1617), seguite più tardi dall'Ungheria. L'indivisibilità di tutti i domini asburgici venne quindi consacrata dalla Prammatica Sanzione (1713-24) di Carlo VI e applicata con la successione della figlia Maria Teresa (1740) che, avendo sposato Francesco di Lorena, inaugurò la casa di Asburgo-Lorena. Da questa unione discesero gli imperatori Giuseppe II (1765-90), suo fratello Leopoldo II (1790-92) e il figlio di costui Francesco II (1792-1835). La loro opera di rafforzamento e unificazione dei domini asburgici non poté salvare però l'unità dell'impero: dal 1804 Francesco II assunse il nome di Francesco I d'Austria. Suo figlio Ferdinando I (1835-48) abdicò in favore del nipote Francesco Giuseppe, che regnò fino al 1916, nel periodo della crisi definitiva del dominio asburgico. Morti senza eredi il fratello Massimiliano, imperatore del Messico nel 1864, il figlio Rodolfo nel 1889 e il nipote Francesco Ferdinando nel 1914, il trono passò al nipote di costui, Carlo I, deposto nel 1918. Con la proclamazione della Repubblica (1919) gli Asburgo furono espulsi dall'Austria. § Alla casata appartengono i rami collaterali di Toscana, di Modena, di Teschen e palatino d'Ungheria. Il Granducato di Toscana, avuto da Francesco Stefano in cambio della Lorena sottrattagli dalla Francia (1738), passò al suo secondogenito Pietro Leopoldo (poi Leopoldo II imperatore), al secondogenito di questi Ferdinando III (1790-1824), che lo trasmise al figlio Leopoldo II, deposto nel 1859. Il Ducato di Modena, acquistato dal terzogenito di Francesco I, Ferdinando Carlo di Brisgovia, sposo di Maria Beatrice d'Este, passò, con la Restaurazione, al figlio Francesco IV (1815-46) e al di lui figlio Francesco V, a sua volta deposto nel 1859. I rami di Teschen e palatino d'Ungheria traggono origine rispettivamente da Carlo e Giuseppe, figli di Leopoldo II imperatore. Il progressivo sfaldarsi della politica imperiale provocò la fine della quasi millenaria dinastia che avvenne nel 1918, risultando vani i successivi tentativi di Carlo I di riprendere almeno la corona ungherese.

Bibliografia

C. A. Macartney, L'impero degli Asburgo, Milano, 1978; A. Wandruszka, Gli Asburgo, Milano, 1982; A. Taylor, La monarchia asburgica, Milano, 1985.

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