Andreev, Leonid Nikolaevič

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prosatore e drammaturgo russo (Orël 1871-Mustamäggi, Finlandia, 1919). Lavorò per qualche tempo come cronista giudiziario, avendo così modo di approfondire la psicologia delle persone implicate in delitti; si dedicò poi alla produzione letteraria e divenne ben presto uno scrittore perspicace e abile nella ricostruzione di sentimenti e caratteri, secondo il metodo realistico. Nelle prime raccolte di novelle (Bargamot e Garas'ka, 1898) narrò le tristezze della povera gente, in uno stile che si richiamava a Gorkij e a Čechov. Più tardi, per contrasti con Gorkij, si orientò verso un'arte in cui dominano scetticismo e pessimismo, caratteristiche dell'Andreev più conosciuto, seguace del decadentismo e interessato all'esperienza simbolista. L'elemento centrale dei suoi romanzi diventò, nei primi del Novecento, l'analisi di psicologie tormentate, in perenne conflitto con la realtà: primi esperimenti di racconti introspettivi furono Pensiero, L'abisso e Nella nebbia, tutti del 1902. La precisa rappresentazione della realtà, eredità delle prime esperienze letterarie di Andreev, diviene progressivamente strumentale alla formulazione di considerazioni psicologiche e di riflessioni filosofiche come in La vita di Vasilij Fivejskij (1904), in cui una serie di disgrazie familiari intaccano le certezze religiose di un pope, trasformandolo in un nemico di Dio e come in Il riso rosso (1904), dove gli orrori del conflitto russo-giapponese sono lo spunto per un'indagine sulle devastazioni della personalità di fronte alla visione della guerra. Le sue opere successive furono influenzate dai fermenti rivoluzionari in Russia del 1905: in particolare La marsigliese (1905), Il governatore (1906), La tenebra (1907) e I sette impiccati (1908), romanzo di denuncia contro le repressioni zariste nel quale viene descritta l'angoscia delle ultime ore di vita di alcuni condannati a morte per reati politici. Tra le altre opere di narrativa di Andreev sono da menzionare Oceano (1911) e Diario di Satana (1918). Largo successo ebbero i suoi drammi, come Alle stelle (1906), La vita dell'uomo (1907), Savva (1907), Le maschere nere (1908), Anfissa (1909), Anatema (1910), Colui che prende gli schiaffi (1916), Requiem (1917) e Il valzer dei cani (1922), pubblicato postumo.

Bibliografia

P. Gobetti, Paradosso dello spirito russo, Torino, 1926; J. Woodward, Leonid Andreyev. A Study, Oxford, 1969; A. A. Volkov, Russkaja literatura XX veka, Mosca, 1971; R. Giuliani, Leonida Andreev, Firenze, 1977.

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