Alfònso VI (re di Castiglia e di León)
re di Castiglia e di León, detto il Valoroso (? 1030-Toledo 1109). Figlio di Ferdinando I, ereditò nel 1065 il Regno di León, ma fu presto detronizzato dal fratello Sancio II di Castiglia con cui si era precedentemente accordato per strappare il Regno di Galizia al fratello García. Si rifugiò allora presso i Mori di Toledo dove rimase fino al 1072 quando l'usurpatore fu assassinato. Riebbe allora il Regno di León e, dopo aver giurato a Burgos in presenza del Cid e di altri nobili castigliani di non aver avuto parte nell'assassinio di Sancio II, ottenne anche la Castiglia. Sovrano di larghe idee politiche (sebbene la letteratura epica lo abbia rappresentato soprattutto come un avversario del Cid Campeador), riprese con l'aiuto di cavalieri franchi e del potente ordine di Cluny la lotta contro i Mori e nel 1085 riconquistò definitivamente la storica capitale Toledo che divenne presto un centro culturale e religioso di somma importanza, dove dotti cristiani di varie parti d'Europa lavorarono assieme a musulmani ed ebrei, con esemplare reciproca tolleranza, a trasmettere all'Europa il meglio della cultura islamica. Alfonso VI, che si era fatto chiamare “Imperatore delle due religioni”, conquistò poi Talavera, Madrid, Guadalajara e Cuenca; per frenare la sua avanzata i musulmani chiesero l'aiuto degli Almoravidi contro i quali, trasformatisi in nuovi invasori, egli si alleò poi con gli antichi nemici che gli cedettero Santarém, Lisbona e Cintra. Quasi contemporaneamente il Cid conquistava Valencia che fu più tardi ripresa dagli Almoravidi; questi ultimi nel 1108 sconfissero Alfonso VI ad Uclés; nonostante ciò il sovrano lasciava alla sua morte un regno di Castiglia solido e in via di piena “europeizzazione”.